INSPIRED BY AFRICA

Nel 2005, quando Luca Gnecchi Ruscone decise di accompagnare suo nonno Raffaello Bini ad Asmara per recuperare i beni di famiglia sequestrati durante la rivoluzione eritrea degli anni ’70, non poteva immaginare che quel viaggio sarebbe stato il prologo di una nuova avventura di vita.

Ad Asmara, Luca ha varcato la soglia di Ottica Bini, uno dei negozi di occhiali da vista di proprietà di suo nonno, che aveva vissuto in Africa dal 1930 al 1970. In quel luogo carico di storia, ha scoperto occhiali risalenti al periodo coloniale, importati dall’Italia cinquant’anni prima. L’incanto delle montature dal design elegante ha catturato la sua attenzione e, senza esitazione, ha portato con sé questi tesori in Italia.

Quella decisione ha scatenato un turbine di emozioni. Gli occhiali, carichi di storia e fascino, hanno suscitato un forte interesse tra amici e parenti di Luca. In quel momento, senza saperlo, Luca aveva gettato le basi per una nuova avventura che avrebbe cambiato il corso della sua vita.

Luca ha rintracciato gli artigiani che originariamente creavano queste straordinarie montature, dando così inizio a una piccola produzione che onora le tradizioni artigianali del passato. La notizia della sua scoperta si è diffusa rapidamente, scatenando una richiesta senza precedenti per questi occhiali da sole esclusivi.

Con il successo della prima collezione, realizzata con cura dal piccolo laboratorio artigianale, Luca non solo ha riscoperto antichi saperi sull’orlo dell’estinzione, ma ha anche risvegliato un interesse profondo per il lavoro artigianale autentico e di alta qualità.

Molto presto, i suoi occhiali hanno fatto il loro debutto nelle boutique più esclusive d’Europa. L.G.R ha rapidamente guadagnato riconoscimento internazionale, portandolo a esporre nel 2008 alla rinomata fiera Silmo di Parigi. Il suo successo è stato poi immortalato in un articolo speciale su Vogue Francia.

Con un mix sorprendente di tradizione e innovazione, Luca ha conquistato rapidamente l’attenzione delle celebrità di tutto il mondo. Da Tom Cruise a Cristiano Ronaldo, dal Principe William a Marion Cotillard, da Gigi Hadid a Kate Hudson, fino ai membri delle famiglie reali come Charlotte e Pierre Casiraghi, Beatrice Borromeo e molti altri, le sue creazioni hanno affascinato e ispirato una lista stellata di clienti.

Nel lontano 1936, il nonno di Luca, Raffaello Bini, fu spedito ad Asmara, colonia italiana in Eritrea, dall’Istituto Luce con il compito di documentare gli sforzi bellici. Ma quando la guerra giunse al termine, Raffaello si trovò incapace di lasciare l’Asmara che aveva imparato ad amare così profondamente. Decise, quindi, di abbracciare la città come imprenditore.

Con un’anima intraprendente, Raffaello concepì l’idea di importare l’equipaggiamento fotografico più avanzato dall’Europa e di offrirlo alla comunità locale. Affittò un modesto spazio nei sobborghi di Asmara e così nacque Ottica Bini, un luogo dove le pellicole Kodak e le macchine fotografiche Leica prendevano vita, pronte per essere vendute e utilizzate.

Poco dopo, l’impresa si espanse ulteriormente con l’importazione diretta di montature di occhiali da vista e da sole dall’Italia, direttamente dai laboratori. Nel corso degli anni successivi, il negozio di Raffaello Bini divenne un punto di riferimento per la comunità locale, conquistando una clientela fedele.

Nello stesso periodo, Raffaello incontrò l’amore della sua vita, Nina, e insieme iniziarono a costruire una famiglia. Sembrava che la vita sorridesse al Signor Bini. Tuttavia, questa fase di gioia ebbe una brusca fine nel 1974, quando l’Eritrea fu travolta dalla guerra civile e la colonia italiana si trovò in grave pericolo.

Nonostante le avversità, il Signor Bini mantenne un atteggiamento positivo e fece tutto il possibile per rimanere nel luogo che amava. Ma alla fine, il nuovo governo sequestrò la sua fabbrica, il suo negozio e tutte le sue proprietà. In un gesto di rispetto, gli fu permesso di preparare solo una valigia prima di essere costretto a lasciare Asmara quello stesso giorno.

Con la sua famiglia al suo fianco, il Signor Bini tornò in Italia, dove trascorse il resto dei suoi giorni. Anche se la sua avventura africana giunse a una fine improvvisa e amara, il suo spirito intraprendente e la sua resilienza rimarranno per sempre un esempio di forza e determinazione.

Nel 2005, tuttavia, al Signor Bini fu concessa l’opportunità di fare ritorno ad Asmara con un permesso speciale del governo eritreo, per recuperare ciò che gli apparteneva. Decise di portare con sé suo nipote.

Questo viaggio non sarebbe stato solo un semplice ritorno alle radici, ma avrebbe segnato l’inizio di una straordinaria storia: quella di L.G.R